Iniziativa per la liberazione delle detenute e dei detenuti, contro la guerra globale
Venerdì 11 ottobre al laboratorio Andrea Ballarò di Palermo si è tenuta un’affollata e interessante conferenza incentrata sulla questione curda e sui pericoli di guerra globale.
La conferenza è stata organizzata dal Laboratorio Andrea Ballarò, dall’Assemblea NoGuerra di Palermo, e da Palermo Solidale con il Popolo Curdo in concomitanza alle conferenze e manifestazioni organizzate dalla Rete Kurdistan in occasione dell’anniversario dell’espulsione di Apo Öcalan dalla Siria nell’ottobre del 1998 che portò al suo rapimento in Kenia da parte degli sgherri del governo turco.
La conferenza è stata aperta da Renato Franzitta che ha ripercorso l’iter del rapimento di Apo Öcalan dalla sua espulsione dalla Siria, al peregrinare fra la Grecia, Russia e in fine il 12 novembre 1998 in Italia. La non concessione dello status di rifugiato politico (violando palesemente gli articoli 10 e 26 della Costituzione italiana che regolano il diritto d’asilo e vietano l’estradizione passiva in relazione a reati politici) da parte del Guarda Sigilli del Governo D’Alema, il comunista Di Liberto, costrinse Öcalan a lasciare l’Italia il 16 gennaio 1999, per concludere la sua peregrinazione presso l’ambasciata greca di Nairobi in Kenia e il suo rapimento il 15 febbraio 1999 da parte dei servizi segreti turchi. Abdullah Öcalan fu banditescamente condotto in Turchia e rinchiuso presso la prigione di massima sicurezza nell’isola İmralı nel mar di Marmara. Il 29 giugno 1999 fu condannato a morte, pena poi commutata nel 2002 in ergastolo a vita. Öcalan, che dal 14 dicembre 2015 è cittadino di Palermo, vive in totale isolamento e da due anni non può ricevere visite nemmeno da parte dei suoi legali.
L’intervento di Virginia Dessy di Palermo Solidale con il Popolo Curdo è stato incentrato sul ruolo del movimento femminile curdo che ha per base la Jineologi, mettendo in evidenza la fondamentale
partecipazione delle donne curde nella costruzione di una nuova società basata sul Confederalismo
Democratico in Siria del Nord e in diverse località del nord Irak. Esperimento rivoluzionario costantemente attaccato militarmente dalle truppe dell’esercito turco con la piena collaborazioni del PDK di Mas’ud Barzani in Irak.
Molto significativo l’intervento del professore Salvo Vaccaro che ha fatto una disanima della situazione geopolitica attuale mettendo in risalto come la guerra in atto in Ucraina, e la guerra in Medio Oriente siano il preludio di una guerra globale, la quarta Guerra Mondiale, poiché, come ha affermato il sub-comandante Marcos trent’anni fa la terza guerra mondiale è stata già combattuta a partire dalla guerra fredda e in modo diffuso in diverse parti del Pianeta. Lo spostamento dell’asse economico e demografico dall’occidente capitalista a guida statunitense a quello cinese/indiano (in Cina e India c’è quasi la metà della popolazione mondiale) genera un riassestamento degli equilibri geo-strategici, e ogni riassestamento geopolitico non è mai avvenuto pacificamente ma con confronti armati fra il vecchio che non ha nessuna intenzione di cedere il primato al nuovo nascente. Pericolo di guerra totale con il nostro Paese in prima linea.
Antonio Rampolla a nome dell’Assemblea NoGuerra di Palermo è intervenuto mettendo in evidenza la nostra lontananza e incompatibilità con le politiche jihadiste di Hamas, Hezebolla e degli altri gruppi con forte matrice religiosa che attualmente si contrappongono al governo genocida israeliano a guida Netanyahu. Condividendo l’analisi fatta da Salvo Vaccaro Antonio ha indicato come via per combattere la guerra fra gli Stati la mobilitazione di massa, il boicottaggio e la diserzione. In quest’ottica l’appoggio e il sostegno di tutti i disertori sia israeliani, che ucraini, che russi diventa una priorità chiarendo in modo inequivocabile la nostra incompatibilità all’appartenenza ad ogni campo di Stati in guerra fra loro.
La serata è continuata con il canto e le musiche di Bruna Perraro che è in prima fila nella campagna per la liberazione delle detenute e detenuti nelle carceri del regime turco a partire dalla cantautrice turca Nûdem Durak, 34 anni, detenuta da aprile 2015, ma anche e soprattutto per la liberazione di coloro che sono nelle carceri italiane come Maysoon Majid, Marjan Jamali, Heval Talip e il solidale Luigi Spera.
La serata si è conclusa con due interessanti documentari sulla situazione curda e la guerra permanente che il regime di Erdogan ha dichiarato al Confederalismo Democratico.
Renato Franzitta